Leggendo questo articolo ho trovato molto interessante il cocetto di didattica innovativa di cui si fa portatore.
L'articolo parla di come oggi il rapporto tra insegnamento/apprendimento sia sentito sempre più come una co-costruzione tra menti che si integrano l'una con l'altra, ecco che allora nasce spontanea la sfida di individuare quali siano le forme, le modalità i dispositivi, partendo dai processi cognitivi stimolati dalle ICT, più adatti a realizzare questa "interazione arricchente", l'articolo li sintetizza in questi fattori fondamentali:
• il senso visivo viene potenziato, la trasmissione di conoscenze avviene privilegiando la modalità visiva (schemi, mappe, modelli, simulazioni, animazioni) rispetto a quella verbale;
• l'interattività degli ambienti ipermediali consente di modificare il flusso comunicativo unidirezionale della macchina rompendo il rapporto di passiva fruizione da parte dell'utente;
• la convivialità permette una comunicazione con la macchina sempre più basata su linguaggi naturali fino ad arrivare all'abolizione della tastiera e al riconoscimento vocale dei comandi impartiti;
• la navigabilità consente una ricerca logica, a livelli diversi di approfondimento, attraverso informazioni che portano ad altre informazioni per vie trasversali e soggettive;
• la simulazione, attraverso la possibilità di modellare, manipolare graficamente e visualizzare nella loro dinamica i processi in esame, diventa di fatto una nuova categoria della conoscenza;
• la funzione fatica, per cui con il diffondersi pervasivo dell'uso del PC e delle procedure di utilizzo della macchina si determina una nuova categoria comunicativa sempre più universale e trasversale alle diverse culture, facilitando lo scambio comunicativo;
• la connettività enfatizza, attraverso i collegamenti della rete, l'attitudine alla cooperazione e al lavoro di gruppo, per decidere conoscere, creare assieme ad altri.
15 anni fa
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